Maurizio Peroni

LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !

venerdì 22 agosto 2014

SENTIMENT SULLA VENDEMMIA 2014



Nulla è perduto, ma in generale parlare di grande annata è pressoché impossibile per la vendemmia 2014 del vino italiano. Per il grosso della vendemmia, va detto, è ancora presto, ma la situazione è complicata, soprattutto al Nord. Le cose vanno un po’ meglio al Sud, ed in particolare in Sicilia. Ma, in generale  il sentiment è che sarà un’annata molto eterogenea, e anche nella stessa Regione, il buono si potrebbe scontrare con l’ottimo e il mediocre con l’eccellente. Tutto è ancora in evoluzione e il tempo di questi giorni inciderà sulla qualità finale. Ecco alcune impressioni dei più autorevoli enologi italiani: “Ci sono alcune zone del Sud e nel Centro dove la situazione non è così negativa, anzi - spiega Riccardo Cotarella, - ma più andiamo verso Nord e più la stagione è stata poco bella. Però, non sarebbe la prima volta che la vite ci sorprende, speriamo lo faccia ancora una volta”. “Io sono ottimista per natura - rilancia Carlo Ferrini - e credo che sia molto presto per sbilanciarsi. È una vendemmia in divenire, siamo molto indietro, mi ricorda le vecchie annate degli anni 90, con l’invaiatura ad agosto. Tutto dipende da settembre”. “C’è da dire - aggiunge Roberto Cipresso - che, almeno nei terreni più assolati, rocciosi, sciolti e inclinati, la pianta non ha accumulato riserve idriche così importanti. E, in questi casi, si vedrà la personalità ed il carattere del vino”. “È un’annata davvero complicata - dice Valentino Ciarla – per due motivi soprattutto: per la sanità delle uve, perché queste piogge hanno fatto prosperare tutte le avversità principali, e perché la frequenza delle piogge stesse significa anche mancanza di sole, che non ha fatto maturare le uve”. Di annata decisamente non facile parla anche l’enologo piemontese Giuseppe Caviola: “Ma sono speranzoso: per varietà non precoci come Nebbiolo e Sangiovese che sono in ritardo, dove le uve sono sane, si potrebbero avere buoni risultati”.

lunedì 18 agosto 2014

NUOVI SCENARI INTERNAZIONALI PER L'EXPORT DEL VINO

Il Cile diventa il quarto paese esportatore mondiale di vino e, con un 2013 da record, supera l’Australia, e si afferma per la prima volta come primo Paese del Nuovo Mondo, dietro al trio Francia-Italia-Spagna, saldamente al comando. L’export del Paese delle Ande, nel 2013, è cresciuto dell’8%, ed oggi rappresenta il 52% delle vendite complessive, anche grazie al forte investimento in marketing e comunicazione, che assorbe il 5% degli introiti. Le spedizioni dei vini cileni, nel 2013, hanno raggiunto un valore di 1,9 miliardi di dollari.