Maurizio Peroni

LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !

mercoledì 24 dicembre 2014

martedì 23 settembre 2014

INTERVISTA A DOMENICO ZONIN - U.I.V.



“Che sarà una vendemmia in calo  sul 2013 è quasi scontato. Ma che nel 2014 in Italia non si faranno vini di buona qualità, o che non ci saranno addirittura punte di eccellenza, mi sembra scorretto dirlo, perché se è vero che, come dicono i vecchi contadini, un’estate così piovosa non si vedeva da tempo, è altrettanto vero che gli enologi e gli agronomi hanno conoscenze superiori che in passato, quindi non sarei così drastico”. Queste le parole di Domenico Zonin, alla guida di Unione Italiana Vini. “C’è da dire - ha precisato Zonin - che per fare vino di qualità in un’annata come questa i costi aumentano, e ne andrà un po’ della marginalità delle cantine. Ma non vedo drammi per il mercato” ……… come a dire dove non ci aiuta la natura ci serviamo della chimica!
….Ma!

venerdì 22 agosto 2014

SENTIMENT SULLA VENDEMMIA 2014



Nulla è perduto, ma in generale parlare di grande annata è pressoché impossibile per la vendemmia 2014 del vino italiano. Per il grosso della vendemmia, va detto, è ancora presto, ma la situazione è complicata, soprattutto al Nord. Le cose vanno un po’ meglio al Sud, ed in particolare in Sicilia. Ma, in generale  il sentiment è che sarà un’annata molto eterogenea, e anche nella stessa Regione, il buono si potrebbe scontrare con l’ottimo e il mediocre con l’eccellente. Tutto è ancora in evoluzione e il tempo di questi giorni inciderà sulla qualità finale. Ecco alcune impressioni dei più autorevoli enologi italiani: “Ci sono alcune zone del Sud e nel Centro dove la situazione non è così negativa, anzi - spiega Riccardo Cotarella, - ma più andiamo verso Nord e più la stagione è stata poco bella. Però, non sarebbe la prima volta che la vite ci sorprende, speriamo lo faccia ancora una volta”. “Io sono ottimista per natura - rilancia Carlo Ferrini - e credo che sia molto presto per sbilanciarsi. È una vendemmia in divenire, siamo molto indietro, mi ricorda le vecchie annate degli anni 90, con l’invaiatura ad agosto. Tutto dipende da settembre”. “C’è da dire - aggiunge Roberto Cipresso - che, almeno nei terreni più assolati, rocciosi, sciolti e inclinati, la pianta non ha accumulato riserve idriche così importanti. E, in questi casi, si vedrà la personalità ed il carattere del vino”. “È un’annata davvero complicata - dice Valentino Ciarla – per due motivi soprattutto: per la sanità delle uve, perché queste piogge hanno fatto prosperare tutte le avversità principali, e perché la frequenza delle piogge stesse significa anche mancanza di sole, che non ha fatto maturare le uve”. Di annata decisamente non facile parla anche l’enologo piemontese Giuseppe Caviola: “Ma sono speranzoso: per varietà non precoci come Nebbiolo e Sangiovese che sono in ritardo, dove le uve sono sane, si potrebbero avere buoni risultati”.

lunedì 18 agosto 2014

NUOVI SCENARI INTERNAZIONALI PER L'EXPORT DEL VINO

Il Cile diventa il quarto paese esportatore mondiale di vino e, con un 2013 da record, supera l’Australia, e si afferma per la prima volta come primo Paese del Nuovo Mondo, dietro al trio Francia-Italia-Spagna, saldamente al comando. L’export del Paese delle Ande, nel 2013, è cresciuto dell’8%, ed oggi rappresenta il 52% delle vendite complessive, anche grazie al forte investimento in marketing e comunicazione, che assorbe il 5% degli introiti. Le spedizioni dei vini cileni, nel 2013, hanno raggiunto un valore di 1,9 miliardi di dollari.

venerdì 25 luglio 2014

PRIME PREVISIONI SULLA VENDEMMIA 2014



Un inverno che è stato molto mite, ma piovoso, come la primavera e l’estate, ormai al culmine, ma che tarda ad esplodere realmente. Però, mancano ancora i mesi decisivi di agosto e settembre, quindi c’è ancora tempo per una buona vendemmia, a patto che arrivi il sole, ed il clima si faccia più caldo e quindi asciutto. Ecco le speranze meteorologiche, che accompagnano i viticoltori italiani per la vendemmia 2014. Ci troviamo di fronte a vigneti per nulla in sofferenza d’acqua, ma messi a dura prova da un massiccio attacco delle principali malattie fungine della vite, soprattutto peronospora, che non ha risparmiato né il Sud né il Nord del Paese, quest’ultimo colpito da abbondanti grandinate, così come anche ampie zone del centro Italia. Fioritura “bagnata”, ma nel 2014 fioritura “fortunata”, visto che i grappoli nati sono più abbondanti di quelli delle ultime vendemmie. Certo, questa è una stima basata sulla stretta attualità, perché se dovesse continuare a piovere e la pressione delle malattie nel vigneto diventasse ancora più forte, dovremmo fare i conti con una produzione più ridotta. Intanto, i vigneti restano verdi, reattivi, con la fase vegetativa ancora. Un’annata dove l’intervento dell’uomo sarà decisivo più che in altre occasioni, e dove i vigneti a biologico soffriranno di più. Insomma, la 2014 in linea con la 2013? Forse sì, a meno di improvvise sterzate meteorologiche, che portino la temperatura troppo in alto, come accadde nel 2011. Un’annata che possiamo ipotizzare come tendenzialmente fresca e/o decisamente fresca. E questo potrebbe significare, in generale, vini aromaticamente più dotati e forse un po’ meno concentrati. Un’annata tardiva? Forse, ma non tardiva in assoluto, comunque, lontano dalle “corse al taglio” del 2011 o del 2007.

martedì 22 luglio 2014

L'ANNO SABBATICO IN VIGNA

“Sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai il suo prodotto, ma il settimo  la abbandonerai in modo che ne possano mangiare i poveri del tuo popolo, il superfluo lo mangerà il bestiame selvatico: così farai per la tua vigna e per il tuo uliveto”. Così recita la Torah, l’insieme degli insegnamenti e delle leggi ebraiche, ancora rispettate nello Stato di Israele, dove dal 25 settembre, con l’inizio del Sabbat (anno sabbatico) si fermeranno i lavori in vigna, fino al 13 settembre del 2015.

lunedì 21 luglio 2014

IL PRIMO VITIGNO AUTOCTONO MADE U.S.A.

In arrivo il primo vino da vitigno “autoctono” made in Usa: a produrlo sarà la “First Vineyard”, cantina del Kentucky fondata nel 1799 dall’immingrato svizzero John James Dufour, riportata in vita da un ex poliziotto locale, Tomas Beall, che nel 1995 ha comprato pezzi di terra nel sito originale della cantina. Lì ha riscoperto una varietà che in quelle terre, un tempo era di coltivazione comune, ma si credeva estinta, l’Alexander, un incrocio tra uva Europea e una varietà autoctona americana di vitis vinifera. Le prime bottiglie dovrebbero essere pronte nel 2015.