Un inverno
che è stato molto mite, ma piovoso, come la primavera e l’estate, ormai al
culmine, ma che tarda ad esplodere realmente. Però, mancano ancora i mesi
decisivi di agosto e settembre, quindi c’è ancora tempo per una buona
vendemmia, a patto che arrivi il sole, ed il clima si faccia più caldo e quindi
asciutto. Ecco le speranze meteorologiche, che accompagnano i viticoltori
italiani per la vendemmia 2014. Ci troviamo di fronte a vigneti per nulla in
sofferenza d’acqua, ma messi a dura prova da un massiccio attacco delle
principali malattie fungine della vite, soprattutto peronospora, che non ha
risparmiato né il Sud né il Nord del Paese, quest’ultimo colpito da abbondanti
grandinate, così come anche ampie zone del centro Italia. Fioritura “bagnata”,
ma nel 2014 fioritura “fortunata”, visto che i grappoli nati sono più
abbondanti di quelli delle ultime vendemmie. Certo, questa è una stima basata
sulla stretta attualità, perché se dovesse continuare a piovere e la pressione
delle malattie nel vigneto diventasse ancora più forte, dovremmo fare i conti con
una produzione più ridotta. Intanto, i vigneti restano verdi, reattivi, con la
fase vegetativa ancora. Un’annata dove l’intervento dell’uomo sarà decisivo più
che in altre occasioni, e dove i vigneti a biologico soffriranno di più.
Insomma, la 2014 in linea con la 2013? Forse sì, a meno di improvvise sterzate
meteorologiche, che portino la temperatura troppo in alto, come accadde nel
2011. Un’annata che possiamo ipotizzare come tendenzialmente fresca e/o
decisamente fresca. E questo potrebbe significare, in generale, vini
aromaticamente più dotati e forse un po’ meno concentrati. Un’annata tardiva?
Forse, ma non tardiva in assoluto, comunque, lontano dalle “corse al taglio”
del 2011 o del 2007.
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