Maurizio Peroni

LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !

sabato 26 febbraio 2011

PILLOLE DI STORIA: IL VINO DELL'ANTICO EGITTO


C’è un vino che arriva direttamente dal mondo antico.Tendenza intrigante, quella che viene dal Medio Oriente: d’altronde è lì che - 5.000 anni fa - è nato il vino, come testimoniano i più recenti ritrovamenti archeologici in Egitto (iscrizioni funebri e reperti fossili nelle giare). In tutta l’area, ancora oggi si producono vini coniugando tecniche antichissime con le nuove tecnologie, all’insegna della sperimentazione. Ma,
soprattutto, si utilizzano vitigni millenari, come l’Obaideh (antenato dello Chardonnay) ed il Merwah libanesi. Il passato ritorna....nel bicchiere.

martedì 22 febbraio 2011

VINO EXPORT


E’in chiaroscuro il bilancio 2010 del settore vitivinicolo. E’ quanto emerge dall'ultimo “ Ismea Tendenze”. Ma andiamo con ordine. Parliamo innanzitutto di mercato e dei listini all’origine, per mesi un vero cruccio per i produttori. L’indice Ismea del vino nel suo complesso evidenzia una sostanziale stabilità
rispetto al 2009, anno in cui le flessioni erano state particolarmente significative. Anche la prima metà del 2010 non sembrava promettere nulla di buono. E’ stato con l’inizio della nuova campagna che i listini hanno ricominciato a dare i primi segnali positivi, con una netta accelerazione nell’ultimo trimestre. La
consapevolezza di una vendemmia non abbondante e le scorte in flessione rispetto all’anno prima, sono probabilmente tra le cause di tale incremento. Questo non vuol dire che i problemi della viticoltura siano risolti. Anzi, all’interno del settore,
infatti, non tutti i segmenti si sono mossi allo stesso modo. A determinare la ripresa sono stati solamente i vini comuni, grazie soprattutto alla bella performance effettuata da ottobre a gennaio: l’11% in più rispetto ai tre mesi precedenti, quando già iniziavano le prime tensioni al rialzo. Questo ha permesso al 2010 di recuperare il 2% rispetto ai listini dell’anno precedente. Ai vini a denominazioni di origine, invece, non è bastato il +5% dell’ultimo trimestre a recuperare le perdite accusate nel corso dei mesi precedenti. Ottimi, invece, i segnali che arrivano
dalla domanda estera. Stando ai dati a tutto settembre, si evidenzia come nei primi nove mesi del 2010 le esportazioni siano cresciute del 7% in quantità e del 8% in valore. Secondo le nostre proiezioni, inoltre, questo buon risultato potrà essere
confermato anche dai dati relativi a tutto l’anno. I successi “internazionali” fanno sì che l’industria possa contare su ordinativi all’altezza delle aspettative e questo permette all’indice del clima di fiducia Ismea, calcolato per il settore vinicolo, di muoversi ancora su terreno positivo e di migliorarsi ulteriormente.

lunedì 21 febbraio 2011

CORKAGE


Il “corkage”, la possibilità di portarsi una bottiglia da casa e consumarsela al ristorante, è una pratica diffusa negli Stati Uniti ma non sempre permessa dalla legge. Per questo motivo Wine Spectator ha condotto una piccola inchiesta. Il risultato è nella cartina pubblicata qui a fianco: negli stati segnati in verde ci si può por tare il vino da casa; in quelli segnati in rosso solo se il ristoratore lo consente.
Complessivamente sono 25 gli stati che permettono il corkage nei ristoranti. Quindici stati lo vietano e dodici seguono regolamentazioni ambigue e poco chiare. Insomma, ci si affida al caso per caso.

IL MERCATO CANADESE

Quaranta milioni di casse vi sembran poche? E' il traguardo che ha raggiunto il
mercato canadese dal 2005 al 2009 con una crescita composta del 22,5%. E le previsioni elaborate da un osservatorio di sicura attendibilità come l'Iswr per il
Vinexpo di Bordeaux dicono che dal 2010 al 1014 il consumo di vino in Canada arriverà a 49,7 milioni di casse con un tasso di crescita del 19%, quasi cinque volte di più della crescita dei consumi mondiali che,nel periodo, si attesteranno a +3,2%.
"In un decennio i consumi di vino in Canada sono cresciuti con una velocità superiore
di sei volte i consumi mondiali", dice a Montreal Gazette il presidente di Vinexpo. In
sintesi: i canadesi bevono sempre più e sempre meglio. Secondo le stime di Vinexpo
il Canada sarà nel 2014 il terzo paese al mondo nella classifica del consumo di vino
dopo Cina e Stati Uniti.

mercoledì 16 febbraio 2011

PILLOLE DI SCIENZA: LIEVITI OGM


Il piacere della buona tavola non può prescindere dal vino. Ma quanti,anche dopo un consumo moderato, hanno il classico cerchio alla testa o un’emicrania? Colpa delle ammine, molecole presenti nei vini rossi e nello Chardonnay. Beh, da oggi il problema è superato, perché Hennie van Vuuren, biotecnologo alimentare della University of
British Columbia, ha messo a punto ... la pozione magica! O meglio, un lievito geneticamente modificato che riduce la presenza di queste molecole tossiche, che si formano quando vengono aggiunti i batteri malolattici per rendere il gusto più morbido. Stiamo parlando di “vini Ogm”? Sì e no. Sì, perché c’è un intervento sul Dna del lievito; no perché non c’è aggiunta di materiale genetico diverso da quello che si
trova in natura: si tratta di “unire” due componenti altrimenti aggiunti separatamente. Certo, non è facile far “digerire” la novità al pubblico. Tanto che già molte aziende in Usa e Canada usano il lievito, ma evitano di dirlo (non è obbligatoria la dichiarazione in etichetta), per paura di una reazione negativa dei consumatori ...

giovedì 10 febbraio 2011

LE TRUFFE SUL VINO

Ammonta a 18 milioni di euro il valore dei sequestri fatti dai carabinieri del Nas nel settore vitivinicolo per il 2010. Un' ispezione su quattro ha rilevato irregolarità: il 25% delle 1.032 verifiche totali, durante le quali i militari hanno sequestrato 12,8 milioni di litri di vino “non a norma” e 43.100 confezioni, tra fusti e bottiglie. Sono 45 le persone denunciate all'autorità giudiziaria, 233 quelle segnalate all'autorità amministrativa e 20 le strutture chiuse,il 2% per gravi irregolarità. Annacquamento, aggiunta di zucchero, coloranti e antifermentativi, commercializzazione di vini diversi da quelli dichiarati in etichetta: la frode in
commercio è tra i reati più frequenti assieme alla conservazione del vino in
cattivo stato e la truffa vera e propria. Tra i reati amministrativi: l'etichettatura irregolare e l'assenza di tracciabilità. Sicilia, Lazio, Toscana, Piemonte e
Puglia le regioni più colpite. “I dati 2010 dicono che il fenomeno è sempre presente, anche se c'è un certo miglioramento”, dichiara Dario Praturlon, ufficiale del Reparto analisi del Comando centrale Nas. Nel 2009, infatti, sono stati sequestrati 3,4 milioni di litri di vino in 435mila confezioni, per un valore di 8 milioni, con la chiusura di 67 strutture, 40 denunce penali e 271 infrazioni amministrative su 982 ispezioni totali. "Quest'anno sono aumentati i sequestri di vino sfuso – dice Praturlon – ma abbiamo trovato le cantine in una migliore condizione, come si vede dal calo di strutture chiuse: 20 contro 67 del 2009”. Il comparto vinicolo sta
meglio, quindi, rispetto ad altri settori come olio e carni. “L'autocontrollo dei Consorzi, le norme più stringenti sulla certificazione di Docg, Doc e Igt, l'aumento delle aziende certificate dimostrano che qualcosa sta funzionando. Gli scandali del vino al metanolo sono, ormai, un lontano ricordo”. I controlli sul vino rappresentano il 3% del totale delle ispezioni che nel settore alimentare sono state 33.688 con 47 arresti, 2.472 denunce penali e 9.725 sanzioni amministrative. I militari hanno sequestrato 23.800 tonnellate di alimenti, 16,8 milioni di confezioni, 33.820 capi animali ponendo i sigilli a 1.275 strutture per un valore di 105 milioni di euro.

sabato 5 febbraio 2011

BOTTIGLIE DI PLASTICA PER IL VINO


Tra i vari contenitori per vino ci sono anche le bottiglie di plastica, un’alternativa diciamo ambientalista: di queste si può riciclare il 100%. Un esempio di bottiglie di plastica adottate nel settore del vino è quello di Wolf Blass, un produttore australiano che ha introdotto la linea “Green Label”. Le bottiglie, inoltre, sono anche più leggere e quindi riducono il costo del trasporto all’estero. Insomma, sembra siano eccezionali. Eppure c’è qualcosa che non va.
Che cosa ne è del vino?
Già, che cosa ne è del vino contenuto all’interno di queste bottiglie di plastica? Uno studio commissionato da Portavin, un produttore di queste bottiglie, ha dimostrato che questa tipologia di contenitore non sarebbe poi tanto buona per il vino. Pare che il vino contenuto in bottiglie di plastica e quello contenuto in bottiglie di vetro siano uguali all’inizio (breve periodo), ma dopo 8-12 mesi (lungo termine) il gusto cambierebbe del tutto.Ossidiamo il vino!Le bottiglie in PET lascerebbero entrare aria all’interno facendo ossidare il vino. Quindi è forse il caso di utilizzare questi contenitori per vini poco costosi e da consumare subito …
Al momento queste bottiglie non sono ancora tanto accettate dal mercato (lo studio si riferisce al mercato australiano) eppure sempre più produttori cominciano a usarle e a fare di esse una leva di green marketing, cioè di marketing attento all’ambiente, cosa che di questo periodo comincia a dare i suoi frutti. Non a caso, i vantaggi sono abbastanza interessanti: emissioni -30% rispetto alle bottiglie di vetro, ti sembra poco? E poi, come detto prima, 100% riciclabili. Il che può fare presa sui consumatori attenti a queste tematiche.

giovedì 3 febbraio 2011

LE MARCHE DA BERE 2011



Con 162 cantine segnalate, oltre 300 vini fotografati e descritti attraverso una puntuale degustazione a cura delle commissioni Ais, circa 900 etichette 'minori' sommariamente descritte, Le Marche da Bere si confermano strumento autorevole e atteso. Sotto questi auspici nascono Le Marche da Bere 2011, un agile volumetto di 250 pagine ricco di informazioni, foto e cartine, considerato ormai indispensabile per orientare gli enoappassionati, ma anche gli addetti ai lavori, sullo straordinario panorama enologico marchigiano. Nell'edizione 2011, completamente rinnovata nel formato, nella grafica e nei contenuti, Le Marche da Bere laureano 61 vini top e consegnano 25 'oscar' per il miglio rapporto qualità/prezzo ad altrettanti vini del territorio. Dal vino al cibo la guida punta i riflettori sugli abbinamenti, dedicando un capitolo alla cucina del territorio. Un accenno alle regole d'oro della degustazione e all'arte del 'matrimonio' cibo-vino completano la pubblicazione rendendola indispensabile vademecum all'enogastronomia regionale. A garanzia di autorevolezza e serietà c'è il marchio della Regione Marche e dell'Associazione Sommelier territoriale, che ne firma i contenuti specialistici e le evocative descrizioni di ciascun vino.
Ecco l'elenco dei vini premiati, tra cui anche il QUINTA REGIO 2005:
Pesaro-Urbino

Colli Pesaresi Doc Sangiovese 2008 Pìkler Selezione > BRUSCIA
Bianchello del Metaurowwc 2009 Eugenio Napoleone > CURZI
Marche Igt Rosso 2009 Selvello > DAMIANI MASSIMO
Bianchello del Metauro Doc 2009 Le Fratte > IL CONVENTINO DI MONTECICCARDO
Bianchello del Metauro Doc 2009 Bianchini > LA COLLINA
Vino da tavola passito Giuan > LA MONTATA
Marche Igt Rosso 2006 Erato > MURARO
Marche Igt Rosso 2006 Euterpe > MURARO
Marche Igt Rosso 2009 Muschén > SELVAGROSSA
Bianchello del Metauro Doc 2007 Campodarchi > TERRACRUDA

Ancona

Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico 2009 > AZIENDA FINOCCHI
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico 2009 Laureto > BADIALI CANDELARESI
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico 2009 Ver > BARBATELLE
Rosso Piceno Doc 2009 Rop > BARBATELLE
Lacrima di Morro d'Alba Doc 2009 Nerium > BOCCAFOSCA
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Riserva 2008 Verdemare > CANTINA MEZZANOTTE
Marche Igt Rosso 2009 Case di Terra > CANTINE POLITI
Rosso Conero Doc 2008 Roscio > CARLETTI SAURO
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore 2009 Santa Maria d'Arco > CECI ENRICO
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore 2009 Fonte Cherubini > CHERUBINI
Conero Docg Riserva 2006 Pigmento > CONTE LEOPARDI DITTAJUTI
Lacrima di Morro d'Alba Doc Superiore 2006 Compagnia della Rosa > CONTI DI BUSCARETO
Conero Docg Riserva 2005 Rubelliano > ENZO MECELLA
Rosso Conero Doc 2008 Fattoria Le Terrazze > FATTORIA LE TERRAZZE
Rosso Conero Doc 2006 Vigna da Solagna > FATTORIA LUCESOLE
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Riserva 2007 Villa Bucci > FRATELLI BUCCI
Conero Docg Riserva 2007 Grosso Agontano > GAROFOLI
Marche Igt Rosso 2006 Rubinia > LA STAFFA
Lacrima di Morro d'Alba Doc 2008 Mariasole > LUCCHETTI MARIO
Lacrima di Morro d'Alba Doc Superiore 2008 > MANCINELLI STEFANO
Conero Docg Riserva 2007 Villa Bonomi > MARCHETTI MAURIZIO
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Riserva 2007 Salmariano > MAROTTI CAMPI
Rosso Conero Doc 2009 Betellico > MERCANTE ORIANO
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Riserva 2007 Le Giuncare > MONTE SCHIAVO
Marche Igt Rosso 2008 Monte Torto > MONTE TORTO
Conero Docg Riserva 2005 Dorico > MORODER
Conero Docg Riserva 2007 Rossini > PIANTATE LUNGHE
Conero Docg Riserva 2007 Gianco > POLENTA SOCIETÀ AGRICOLA
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico 2009 Quota 311 > PONTEMAGNO
Rosso Piceno Doc 2008 Il Maschio da Monte > SANTA BARBARA
Rosso Conero Doc 2005 Varano > SERENELLI ALBERTO
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico 2009 > TENUTA DELL'UGOLINO
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore 2009 Vigneto del Balluccio
TENUTA DELL'UGOLINO
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Riserva 2006 Vigna Novali > TERRE CORTESI MONCARO
Rosso Piceno Doc Superiore 2005 Campo delle Mura > TERRE CORTESI MONCARO
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico 2009 > TRE CASTELLI VIGNE DI LEO
Conero Docg Riserva 2007 Cúmaro > UMANI RONCHI
Marche Igt Rosso 2008 I2 > VENERANDA VITE
Marche Igt Rosso 2008 Klekso > VENERANDA VITE
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore 2009 San Nicolò > VINICOLA BRUNORI
Lacrima di Morro d'Alba Doc Superiore 2008 Lacrima del Pozzo Buono> VITIVINICOLA VICARI
Lacrima di Morro d'Alba Doc 2008 Passito Amaranto del Pozzo Buono > VITIVINICOLA VICARI
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico 2009 Tropico > ZANNOTTI

Macerata

Verdicchio di Matelica Doc 2009 Vigneti del Cerro > BELISARIO
Verdicchio di Matelica Doc 2007 Vigneto Fogliano > BISCI
Verdicchio di Matelica Doc 2009 Cavalieri > CAVALIERI
Marche Igt Bianco 2008 Sultano > CONTI DEGLI AZZONI
Rosso Piceno Doc 2007 Monaldo > COOP. AGRICOLA MONTESANTO
Verdicchio di Matelica Doc 2008 Casa Fosca > ENZO MECELLA
Marche Igt Rosso 2007 Porpora > IL POLLENZA
Verdicchio di Matelica Doc 2009 Alarico > MARAVIGLIA
Vino Cotto Picenum > TERRE DI SAN GINESIO

Fermo/Ascoli-Piceno

Offida Doc Rosso 2007 Mida > ALLEVI MARIA LETIZIA
Offida Doc Pecorino 2009 > CENTANNI
Offida Doc Pecorino 2009 Le Merlettaie > CIU' CIU'
Offida Doc Rosso 2006 > DAMIANI PASQUALINO ED ERNESTO
Marche Igt Rosso 2007 Regina del Bosco > FATTORIA DEZI
Rosso Piceno Doc Superiore 2006 Castellano > LA CANTINA DEI COLLI RIPANI
Rosso Piceno Doc 2004 Crivellino > LA FONTURSIA
Rosso Piceno Doc 2008 Rosso Bello > LE CANIETTE
Marche Igt Rosso 2006 Carosino > MANCINI ROSELLA
Igt Rosso 2005 Quinta Regio > PODERI CAPECCI SAN SAVINO
Marche Igt Rosso 2007 Grifola > PODERI SAN LAZZARO
Offida Doc Rosso 2003 Il Grifone > TENUTA COCCI GRIFONI
Rosso Piceno Doc Superiore 2007 Roggio del Filare > VELENOSI
Offida Doc Rosso 2007 Villa Grifoni > VILLA GRIFONI
Marche Igt Rosso 2007 Rozzano > VILLA PIGNA

IL MERCATO INDIANO

Il mercato asiatico emergente non si chiama solo Cina. C’è un altro colosso “assetato” di nettare di Bacco: l’India. Un report recente, stilato dalle “Associated Chambers of Commerce & Industry of India” (Assocham), illustra la situazione nel Paese del Gange, con l’8% del volume totale di vino destinato al consumo nelle grandi metropoli, il 41% richiesto nelle grandi città occidentali ed il 29% in quelle settentrionali. Il mercato si sta aprendo anche ai centri minori, soprattutto grazie alle giovani generazioni, interessate a scoprire il vino, ma lo spazio di crescita, qui, è ancora molto ampio: è questa la “frontiera” enologica moderna, che aspetta solo di essere esplorata. Anche perché pare che il vino sia perfetto per i cibi indiani. “La cucina indiana si adatta benissimo al vino”, dice il sommelier
Magandeep Singh. I produttori italiani, perciò, avrebbero grandi possibilità in questa India sconosciuta e ricettiva. “Avrebbero”, perché la parete da scalare per conquistare questi mercati, è ardua: tasse, accise e balzelli vari che fanno lievitare il prezzo all’origine in modo da rendere la bottiglia praticamente
inaccessibile, con prezzi anche decuplicati. A titolo di esempio, una bottiglia che parte dall’Italia a 6 euro, arriva sugli scaffali indiani a oltre 54 euro, se sommiamo il 150% di dazio doganale e il 200% di accise, a cui si aggiunge un 9% per scarico e sdoganamento, un 29% di carico in deposito, un 12,5% che si prende l’importatore, il 12% del grossista e il 15% di ricarico del dettagliante. Ecco perché chi guarda all’India, oggi, guarda perlopiù alla produzione in loco, per i bassi costi di realizzazione delle cantine,l’assenza di questo pesante regime di dazi e le ottime prospettive di business grazie a regioni altamente vocate, come Nashik, la “Napa Valley indiana”.