Maurizio Peroni
LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !
martedì 22 febbraio 2011
VINO EXPORT
E’in chiaroscuro il bilancio 2010 del settore vitivinicolo. E’ quanto emerge dall'ultimo “ Ismea Tendenze”. Ma andiamo con ordine. Parliamo innanzitutto di mercato e dei listini all’origine, per mesi un vero cruccio per i produttori. L’indice Ismea del vino nel suo complesso evidenzia una sostanziale stabilità
rispetto al 2009, anno in cui le flessioni erano state particolarmente significative. Anche la prima metà del 2010 non sembrava promettere nulla di buono. E’ stato con l’inizio della nuova campagna che i listini hanno ricominciato a dare i primi segnali positivi, con una netta accelerazione nell’ultimo trimestre. La
consapevolezza di una vendemmia non abbondante e le scorte in flessione rispetto all’anno prima, sono probabilmente tra le cause di tale incremento. Questo non vuol dire che i problemi della viticoltura siano risolti. Anzi, all’interno del settore,
infatti, non tutti i segmenti si sono mossi allo stesso modo. A determinare la ripresa sono stati solamente i vini comuni, grazie soprattutto alla bella performance effettuata da ottobre a gennaio: l’11% in più rispetto ai tre mesi precedenti, quando già iniziavano le prime tensioni al rialzo. Questo ha permesso al 2010 di recuperare il 2% rispetto ai listini dell’anno precedente. Ai vini a denominazioni di origine, invece, non è bastato il +5% dell’ultimo trimestre a recuperare le perdite accusate nel corso dei mesi precedenti. Ottimi, invece, i segnali che arrivano
dalla domanda estera. Stando ai dati a tutto settembre, si evidenzia come nei primi nove mesi del 2010 le esportazioni siano cresciute del 7% in quantità e del 8% in valore. Secondo le nostre proiezioni, inoltre, questo buon risultato potrà essere
confermato anche dai dati relativi a tutto l’anno. I successi “internazionali” fanno sì che l’industria possa contare su ordinativi all’altezza delle aspettative e questo permette all’indice del clima di fiducia Ismea, calcolato per il settore vinicolo, di muoversi ancora su terreno positivo e di migliorarsi ulteriormente.
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