Un milione di ettolitri l’anno tra Doc e Igt per un giro d’affari mondiale di 3,7 m i l i a r d i d i e u ro: in queste due cifre si riassume il fenomeno Lambrusco, vero e proprio passaporto dell’enologia emiliana all’estero (quasi metà della produzione è destinata all’export), da mesi al centro di una feroce polemica tra produttori locali e grandi aziende imbottigliatrici a cui i Consorzi di tutela di Modena e Reggio Emilia, con l’appoggio della Regione, vogliono
i porre l’obbligo di imbottigliare in Emilia Romagna come prevede, del re sto, l ’Ocm Vino. Ma torniamo all ’ e x p o r t .
Grandi bevitori di Lambrusco sono Usa, Brasile e Russia , ma una crescita
interessante si sta verificando anche in Cina. Senza dimenticare l’Europa che ne consuma ogni anno milioni di bottiglie, soprattutto in Germania e in Gran Bretagna. Come ci ricorda proprio oggi Mondo Lambrusco,
evento promosso da Enoteca Regionale dell ’Emilia Romagna in collaborazione
con il Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi e con il Consorzio Marchi Storici dei vini Reggiani. Mondo Lambrusco si chiama così perchè coinvolge davvero il mondo intero dell’enogastronomia attraverso i cuochi italiani del network itchefs-gvci, Gruppo Virtual Cuochi Italiani. Quest ’oggi , in particolare,grazie al collegamento dal Ristorante San Domenico di Imola, a partire dalle 17 ci si collegherà con Cina, Emirati
Arabi, Russia, Brasile, Usa per chiudere con la Germania. E si andrà avanti così fino a domenica 29 maggio. Mondo Lambrusco serve anche a far conoscere ai consumatori il Lambrusco “autentico” anche se la lotta al “tarocco” passa per i Consorzi di Tutela di Modena, Reggio Emilia e Mantova, che hanno registrato un marchio collettivo internazionale che copre il rosso italiano in otto Paesi del mondo.
Nessun commento:
Posta un commento