La grande
ricchezza del vino italiano sta nella grande varietà di vitigni e territori del
Belpaese, che danno vita ad una galassia di vini di qualità variegata come in
nessun altro Paese produttore del mondo. Questo si riflette nell’enorme numero
di vini DOP e IGP: 523 in tutto, divise in 73 Docg, 332 Doc e 118 Igt
riconosciute. Ma poi c’è il mercato con i suoi numeri che dicono: 10 DOP (Docg
e Doc) fanno oltre il 50% del totale della loro categoria, e tra le IGP le
prime 10 arrivano addirittura al 90%. Nel dettaglio, sul fronte DOP, per
esempio, domina il Prosecco Doc, il vino più prodotto in Italia, con 2,3
milioni di ettolitri certificati, che rappresenta, da solo, ben il 17% del
totale a Denominazione di origine. Sul podio, ma a distanza, ci sono il
Montepulciano d’Abruzzo con 872.006 ettolitri, e il Chianti con 751.927. Poi
l’Asti, con 710.955 ettolitri, e il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, con
587.988. Nella top 10 anche il Soave, con 489.492 ettolitri, il Chianti
Classico con 302.387, la Doc Alto Adige con 292.779, la Doc Trentino con
292.146, e la Doc Piemonte con 259.138. La concentrazione è ancora più evidente
nel mondo delle IGP: la più imbottigliata si conferma quella Delle Venezie, a
1,48 milioni di ettolitri, il 17% del totale Igp. Sul podio anche Terre
Siciliane, con 1,26 milioni di ettolitri, e la Veneto con 1,24. A seguire,
l’Igp Emilia, con 1,23 milioni di ettolitri, Toscana (576.620 ettolitri),
Rubicone (560.079), Puglia (390.749), Pavia (314.128), Salento (290.850) e
Vigneti delle Dolomiti (218.138). Numeri che indicano chiaramente quali sono i
territori, i vini e le denominazioni che pesano di più sul mercato, ma anche
quanto potenziale ancora da esprimere abbia l’Italia, anche a livello
commerciale.