Produzione senza uso di solfiti e risparmio idrico di almeno il 30%. Nasce così Purovino, nome dato al brevetto e al marchio che identifica un metodo di produzione
frutto della collaborazione tra l'Università della Tuscia, la società Pc Engineering e la californiana Purefresh Inc.La chiave sta nell'uso dell'ozono per il trattamento
delle uve.Questo potente disinfettante naturale si sostituisce all'anidride solforosa, che rilascia residui tossici, e s'inserisce tra le fasi della raccolta e della pressatura. In pratica,le uve raccolte manualmente in cassette sono trattate in cella a basse temperature per una notte. L'ozono si scinde rapidamente, ritrasformandosi in ossigeno, senza residui.Gli acini a contatto con il gas reagiscono naturalmente aumentando la concentrazione di polifenoli. E questo va a
vantaggio sia dell'uva sia della qualità del vino. Le prove sperimentali, che hanno
coinvolto sette cantine umbre e toscane,sono state soddisfacenti sia per i rossi che
per i bianchi. I vantaggi? Un generatore di ozono (costa circa 30mila euro),consuma alla massima potenza 0,6 kW/ora, e l'acqua ozonata può essere riutilizzata consentendo un risparmio d'acqua del 30%. Inoltre si eviterà così l'uso di
sostanze chimiche per lavare gli impianti.
Nessun commento:
Posta un commento