Maurizio Peroni
LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !
venerdì 20 aprile 2012
NOVITA' SUL VINO BIOLOGICO
A leggere la documentazione che Il Corriere Vinicolo pubblica sul numero del 9 aprile a proposito della nuova normativa per il vino biologico verrebbe subito da dire: No, grazie. Francamente ci eravamo fatti un’idea migliore di quel che poteva essere ed esprimere il concetto di Bio. E dire che non siamo mai stati particolarmente ottimisti o creduloni in materia, ma quel che la Comunità Europea ha partorito ci sembra davvero una presa in giro. Una patacca buona solo per creare illusione nel consumatore ma nessun beneficio né per la sua salute né per quella dell’ambiente.
Le pratiche enologiche autorizzate e le sostanze chimiche permesse da questo regolamento sono praticamente le stesse che vengono impiegate in quella enologia correttiva e pasticciona che pensavamo il mondo biologico volesse contrastare, proponendosi come sua sostanziale alternativa. Che ci fanno l’alginato di potassio, il fosfato di ammonio, il dicloridrato di tiamina in un vino biologico? E la resina di Aleppo e la gomma d’acacia (volgarmente detta gomma arabica) non erano usate dall’enologia tradizionale per barare, per far sembrare ciò che non era? E che ci fanno queste sostanze nel vino biologico? E che dire poi dei pezzi di legno di quercia, veri e propri aromatizzanti del vino, anche loro biologici?
Ma poi arriviamo all’argomento che a tutti stava molto a cuore, ovvero il capitolo dell’anidride solforosa. Era qui che ci si aspettavano provvedimenti esemplari e fortemente discriminanti dall’enologia tradizionale: sappiamo bene che chi lavora in condizioni igieniche ottimali, con uve sane e attrezzature pulite può arrivare in bottiglia con 60-90 milligrammi di anidride solforosa per litro: 60 per i vini rossi e 90 per quelli rosa o bianchi; ma sappiamo altrettanto bene che ci sono aziende che riescono a stare ampiamente sotto questi tenori. E il disciplinare del vino biologico che ti fa? Ti consente 100 milligrammi per i vini rossi e 150 per quelli bianchi e rosa, che sono quote più basse del 25% da quelle tradizionali e che forse verranno raggiunte dall’enologia di tipo industriale, ma non sufficienti a differenziarsi positivamente dalle aziende agricole che normalmente lavorano con perizia, igiene e responsabilità.
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