Maurizio Peroni

LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !

martedì 17 aprile 2012

VINO & SOCIAL NETWORK

Si fa presto a dire “vino & social network”, ma poi, in concreto, quali sono le cantine davvero seguite dagli appassionati su internet? Difficile dirlo, perché cercando su Facebook,bisogna districarsi in una selva di pagine ufficiali delle cantine, fans page create da semplici appassionati (che talvolta si dedicano anche ad un solo prodotto piuttosto che alla cantina in generale), e profili di ogni genere. Qualcuno ci ha provato e sicuramente con qualche possibilità di errore ha cercato di tracciare una sorta di “borsino” delle realtà vinicole italiane più seguite e attive su Facebook. Io mi sono divertito a verificare e ho verificato che, al di là di grandi gruppi come Cavit, che nella sua pagina conta più di 80.000 “mi piace”, o di marchi nell’orbita di multinazionali come Asti Cinzano del gruppo Campari, che supera i 221.000, o Gancia, a quota 118.000, la cantina che cura direttamente la propria comunicazione su Facebook più seguita d’Italia è la
siciliana Planeta, con più di 32.000 “mi piace”. Numeri distanti, certo, da colossi come “Yellow Tail” in Australia che conta 360.000 appassionati su Facebook, ma ben superiori a nomi come Robert Mondavi Winery, Domaine de la Romanée Conti, Chateau d’Yquem o Penfolds, per citarne alcuni. Ma tornando alle cantine italiane, tra le più gettonate anche la griffe trentina Ferrari, che conta 21.000 “mi piace”, il marchio veneto Santa Margherita, che supera i 17.000, la cantina irpina Feudi di San Gregorio,a quota 12.000, e il gruppo Zonin, oltre 10.000. Nel gruppo dei più seguiti, con seguaci che vanno da qualche centinaio a 7-8.000 “mi piace”, ci sono anche tanti nomi conosciuti come Cà del Bosco,Antinori, Frescobaldi, Argiolas, Banfi, Venica & Venica, Donnafugata, Cantine Settesoli, Lungarotti,Bisol, Mezzacorona, Col d’Orcia, Avignonesi, Cottanera, Fratelli Muratori, Giordano Vini, Carpenè Malvolti, Carpineto, Tosti e Cottanera. Il messaggio è chiaro: il
vino italiano deve lavorare e credere anche nei social network, perché il futuro passa anche da lì.

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