Maurizio Peroni

LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !

lunedì 9 febbraio 2015

INTERVISTA AL DIRETTORE CONSORZIO VINI PICENI ARMANDO FALCIONI



Una terra di rossi dove le maggiori soddisfazioni arrivano dai bianchi. Il comprensorio del Piceno, con oltre 1.500 ettari vitati, sta attraversando una congiuntura positiva determinata nel 2014 da Pecorino e Passerina, ben apprezzati sui mercati esteri, dove è venduto in media il 60% della produzione complessiva (Usa, Canada, Germania, Scandinavia, Cina e Russia), pari a 9,4 milioni di bottiglie. Di queste, oltre 6,2 milioni sono a firma delle aziende del Consorzio vini Piceni, con 35 aderenti tra cui due cantine sociali, che portano i soci a quota 500. Sul fronte vendite, cresciamo mediamente del 5% annuo e notiamo un positivo ringiovanirsi della base sociale: il ricambio generazionale c'è e va nella direzione del miglioramento delle produzioni e dell'ampliamento dell'offerta, con forme moderne di ospitalità . Cresce anche il biologico, oggi al 40% degli aderenti al Consorzio. Resta tuttavia ancora una buona fetta di vino rivendicato (40%) ma non imbottigliato; così come è forte l'esigenza di accrescere il livello medio dei prezzi delle tre denominazioni, oggi a 4 euro a bottiglia. L'auspicio del Consorzio è arrivare a 5 euro, sfruttando gli effetti positivi della promozione estera, per la quale si prevede una spesa superiore a 2 milioni di euro, tra fondi Ocm Paesi terzi e Psr. I nostri produttori hanno avuto la lungimiranza di puntare sugli autoctoni. Vogliamo portare avanti il legame territorio-vitigni . Al punto che entro metà anno sarà pubblicato un volume di studi sul Pecorino, per illustrare l'origine marchigiana (picena in particolare) di questo vitigno. L'Abruzzo è avvertito. Altro step: entro marzo, in vista di Vinitaly e Prowein, è in uscita un vademecum sulle caratteristiche sensoriali dei vini, sulle orme di quanto fatto dall'Istituto marchigiano tutela vini, con cui si condivide gran parte delle iniziative promozionali (e sarà così anche a Expo). Vogliamo presentarci al mondo con un'identità ben precisa, perché il brand Marche funziona.

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