Maurizio Peroni

LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !

domenica 22 novembre 2015

VINO E TAPPI


Nella scelta di una bottiglia di vino, il 77% dei consumatori tiene conto anche del tipo di tappo usato. E' ancora il sughero che domina nettamente, seguito dai tappi a vite  e da quelli sintetici. Tre tipologie in cui le rispettive aziende leader investono in ricerca, sostenibilità ed innovazione, e cercano di guadagnare quote di mercato. E, in questo senso, una delle strategie più efficaci sembra essere quella delle chiusure a vite e in alluminio, molto diffuse nel nord Europa e soprattutto nei mercati di Uk e Germania, ma che sta conquistando anche un po' di spazio in Italia. Questo perché mette più al sicuro dal famigerato “sentore di tappo”, ma soprattutto perché è la soluzione più pratica per il consumatore. Il 17% dei produttori italiani oggi utilizzano tappi a vite e in alluminio per le loro produzioni, e anche per l’export, in quanto questo tipo di chiusura, è sempre più accettata dai clienti. Le chiusure in alluminio per il vino hanno guadagnato quote di mercato in tutto il mondo, tra il 2008 ed il 2013: dal 12% al 31% in Francia, dal 29% al 47% in Germania, dal 7% al 10% in Spagna, dal 43% al 52% in Uk, dal 30% al 43% in Usa, e dal 17% al 19% in Italia. E se, nel complesso, considerando la stessa bottiglia di vino, e allo stesso prezzo, tappata in sughero o in alluminio, il 39% dice che stapperebbe più volentieri la prima, sul 34% che preferirebbe la seconda, ci sono notevoli differenze tra mercato e mercato: sughero batte alluminio 59% a 23% in Francia, 52% a 34% in Italia e 40% a 34% in Spagna, mentre il verdetto si ribalta in Uk (40% a 18%), Usa (35% a 31%) e Germania (37% a 36%). Sulla praticità, però, non c’è partita: dal 49% della Francia al 68% di Uk e Germania, il tappo a vite in alluminio è il preferito in assoluto!

martedì 8 settembre 2015

ENOTENDENZE DELL'ESTATE PASSATA



Qual è stato il vino più trendy dell’estate che ormai sta per volgere al termine? Le bollicine, preferite dal 60% dei wine lovers, con il massimo consenso che va al Franciacorta, seguito dal “fenomeno” Prosecco e dai migliori Trento doc. Chiaramente sono  i bianchi ad avere il massimo delle preferenze (60%), con i rosati che si confermano sempre più amati specie in estate (30%), mentre i rossi restano staccati (10%). La tendenza che ha spopolato questa estate? Assaggiare etichette dei territori di villeggiatura (98%): dal Vermentino di Sardegna, Toscana e Liguria e il Verdicchio marchigiano, vini-simbolo delle vacanze al mare nei territori italiani, passando per il Chianti, vino e terroir per eccellenza dell’enoturismo italiano, risalendo fino ai bianchi dell’Alto Adige, per chi ama le vacanze in montagna.

mercoledì 15 luglio 2015

DOP E IGP CHE DOMINANO IN ITALIA



La grande ricchezza del vino italiano sta nella grande varietà di vitigni e territori del Belpaese, che danno vita ad una galassia di vini di qualità variegata come in nessun altro Paese produttore del mondo. Questo si riflette nell’enorme numero di vini DOP e IGP: 523 in tutto, divise in 73 Docg, 332 Doc e 118 Igt riconosciute. Ma poi c’è il mercato con i suoi numeri che dicono: 10 DOP (Docg e Doc) fanno oltre il 50% del totale della loro categoria, e tra le IGP le prime 10 arrivano addirittura al 90%. Nel dettaglio, sul fronte DOP, per esempio, domina il Prosecco Doc, il vino più prodotto in Italia, con 2,3 milioni di ettolitri certificati, che rappresenta, da solo, ben il 17% del totale a Denominazione di origine. Sul podio, ma a distanza, ci sono il Montepulciano d’Abruzzo con 872.006 ettolitri, e il Chianti con 751.927. Poi l’Asti, con 710.955 ettolitri, e il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, con 587.988. Nella top 10 anche il Soave, con 489.492 ettolitri, il Chianti Classico con 302.387, la Doc Alto Adige con 292.779, la Doc Trentino con 292.146, e la Doc Piemonte con 259.138. La concentrazione è ancora più evidente nel mondo delle IGP: la più imbottigliata si conferma quella Delle Venezie, a 1,48 milioni di ettolitri, il 17% del totale Igp. Sul podio anche Terre Siciliane, con 1,26 milioni di ettolitri, e la Veneto con 1,24. A seguire, l’Igp Emilia, con 1,23 milioni di ettolitri, Toscana (576.620 ettolitri), Rubicone (560.079), Puglia (390.749), Pavia (314.128), Salento (290.850) e Vigneti delle Dolomiti (218.138). Numeri che indicano chiaramente quali sono i territori, i vini e le denominazioni che pesano di più sul mercato, ma anche quanto potenziale ancora da esprimere abbia l’Italia, anche a livello commerciale.

mercoledì 17 giugno 2015

ENO-COMMERCE



Attualmente è Amazon  il miglior sito al mondo per l’acquisto di vino on-line  con un volume di 6 miliardi di euro, seguito dal cinese www.jiuxian.com  e dallo spagnolo www.lavinia.es . A ruota l’australiano www.danmurphys.com.au e www.vente-privee.com, uno dei portali più importanti in Europa ( n. 1 per i vini francesi e che da anni ha investito molto anche su quelli italiani ). In classifica al numero 8, c’è anche  portale italiano www.wineshop.it . Tra i criteri di valutazione che hanno portato alla realizzazione della classifica, si è tenuto conto:

  • delle risposte dei più importanti motori di ricerca alla domanda “acquisto di vino”;
  •  dalla facilità di navigazione sui portali;
  •  dalla varietà dell’offerta e delle promozioni ;
  •  dalla qualità, ricchezza e pertinenza delle informazioni ;
  • dall’estetica;
  • dall’affidabilità  e dalla sicurezza (rispetto della privacy personale e finanziaria).

giovedì 28 maggio 2015

EXTRAORDINARY ITALIAN TASTE





E' il nuovo marchio per la promozione del made in Italy agroalimentare, sotto un'unica bandiera  per contrastare i "falsi", oggi ormai diffusissimi, e problema nevralgico per il commercio estero delle produzioni nostrane. Il logo è stato presentato ieri all’Expo dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e verrà utilizzato nelle fiere internazionali, nelle attività di promozione all’interno dei punti vendita della grande distribuzione estera, nelle campagne di comunicazione e promozione in Tv, sui media e sui social. Un segno unico distintivo per tutto l’agroalimentare, che veicoli un’idea unitaria del made in Italy.