Maurizio Peroni

LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !

sabato 30 luglio 2011

COSA BEVONO GLI EUROPARLAMENTARI

Le decisioni politiche più delicate,si prendono spesso a tavola e magari davanti a
una buona bottiglia di vino. Quale vino scelgono gli europarlamentari dopo le loro estenuanti sedute? 113 sono le etichette con solo due quelle del Nuovo Mondo: uno chardonnay e un cabernet sauvignon cileni prodotti da due aziende della rete del
commercio equo e solidale e tantissima Francia (oltre il 50% dei vini totali). Vediamo in dettaglio partendo dalle bollicine. Due gli Champagne in carta: la Cuvée du Parlament Européen Brut Grand Cru di Pierre Peters, piccola maison che produce una linea ad hoc per il Parlamento. Per quanto riguarda il metodo champenoises, troviamo un Cremant, un Cava, un riesling Brut teutonico e un Prosecco (prodotto da Villa Marianna di Valdobbiadene). Proseguendo ecco una selezione di mezze bottiglie, con un buon Sancerre, un Chianti 2007 della Cantina Leonardo da Vinci, un albarino portoghese e una selezione di piccoli produttori di vari Paesi; non ci sono grandi nomi. La carta è suddivisa in due specifiche selezioni: la prima più a buon mercato, mentre nella seconda - la“Carte de Vins Prestige”- con vere ricercatezze e grandi Chateau. Ritornando alla lista “base”, alla voce vini bianchi non compare l'Italia. Troviamo, al contrario, Grecia, Spagna, Lussemburgo, Slovenia, Bulgaria, Romania, Austria, Belgio, Portogallo, Repubblica Ceca, Ungheria, Francia, Germania. Con etichette con nomi non proprio allettanti come il Byzantium Transylvanie 2005 della Romania o il Kleoni greco senza nessuna indicazione né di annata né del produttore: un vuoto informativo grave e non unico, se si pensa che la battaglia per la trasparenza della filiera produttiva dovrebbe partire proprio da qui. Tra i rossi solo un Dolcetto dell'azienda Bersano e il Chianti Leonardo Da Vini. Passiamo ora alla carta più prestigiosa. La Carte de vins prestige riflette la tradizione della Vecchia Europa: oltre il 90% dei vini parlano francese. Ci sono ottimi chablis come il Premier Cru Les Vaillons del Domaine Billaud Salmon o il Pessac-Léognan Cru classé dello Chateau Carbonnieux. In carta ci sono tante valide etichette di Bordeux, Borgogna e una bella selezione di rossi del Rodano; il Domaine de Remizières, tanto per citare un nome. Tra tanti francesi, spiccano solo tre italiani. La Vernaccia di San Gimignano, prodotta dalla piccola azienda biologica Montenidoli, il Langhe Nebbiolo dei Poderi Oddero e il Chianti classico di Badia a Coltibuono, prodotto dagli eredi Stucchi Prinetti.

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