Maurizio Peroni
LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !
sabato 13 ottobre 2012
ABUSIVISMO AGRICOLO
Immaginate un gigantesco vigneto di oltre 24mila ettari considerando una resa per ettaro media di un centinaio di quintali, produce qualcosa come 200milioni di bottiglie,una percentuale non indifferente della produzione nazionale. Fin qui niente di strano, se non che questo vigneto è tutto, completamente e forse irrimediabilmente, abusivo. Infatti e' accaduto che negli ultimi dieci anni, per responsabilità diretta
delle Regioni (che non hanno controllato), migliaia e migliaia di produttori hanno impiantato vigneti senza pagare i cosiddetti "diritti di impianto" (o di reimpianto)
come prevedono norme e regolamenti comunitari. La Commissione,a partire dal 2008 ha fatto le sue verifiche, ha interloquito con Regioni, Mipaaf e Agea, ha messo in fila i dati e ha scoperto il "buco nero" dei 24mila ettari di vigneto che non dovrebbero esserci, che dovrebbero essere espiantati e che, comunque, debbono pagare una sanzione di 98,8 milioni di euro. Per la verità, quando la Commissione,un paio di anni fa, ha aperto il dossier Italia e ha cominciato a istruire la pratica, la sanzione era più che doppia,208 milioni di euro, considerando una superficie "abusiva" più ampia e,
soprattutto, un valore dei diritti più alto. Poi la trattativa, condotta con determinazione dagli uomini Agea, unita alla disponibilità del nuovo direttore della DgAgri, lo spagnolo José Silva Rodriguez (che non poteva certo dimenticare che la Spagna ha anch'essa uno stock di vigneti irregolari)ha permesso di ridurre la sanzione
da 208 a 98,9 milioni di euro (pari a circa 4mila euro/ha).Ora si tratta di pagare con il consueto meccanismo della compensazione dei conti che consiste nella riduzione
dei trasferimenti dei fondi della Pac da Bruxelles ai singoli Paesi. In altri termini, l'Italia dovrà restituire o compensare 98,9 milioni di euro con un danno non indifferente per gli equilibri economici della filiera. "Molti produttori onesti " spiegano all'Agea "riceveranno meno contributi per colpa dei loro colleghi che hanno
piantato vigneti senza denunciarli agli Ispettorati Agrari, senza presentare
le dichiarazioni di espianto e di reimpianto".Ma soprattutto per colpa delle
Regioni, che avrebbero dovuto controllare e non l'hanno fatto. Anzi, hanno regolarizzato,a fronte di un modestissimo pagamento di qualche centinaio di
euro, migliaia di ettari senza diritti. Lo ha fatto, in maniera, diciamo, esagerata
la Regione Puglia (sotto le due presidenze Fitto e Vendola) che ha "sanato"
25mila ettari di vigneto, quasi tutti nel Foggiano, la zona dei vini da tavola
e ora delle Igt Daunia e Puglia, che la Commissione ha cancellato considerandone 19mila "abusivi" e comminando una sanzione di 72 milioni di euro. "La Puglia" confidano
all'Agea " avrebbe voluto, pensi un po',allegare al dossier destinato all'Europa
dichiarazioni di conformità costruite ex post, per evitare le difformità più
palesi con i rilievi aerofotogrammetrici".Particolare, questo confermato dagli uffici dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Sicilia che ha,secondo Bruxelles, 2.800 ettari di vigneto irregolare e deve, quindi, pagare 11 milioni di sanzione: "Noi non
siamo come la Puglia che ha presentato le autocertificazioni. Noi siamo in grado di dimostrare che i nuovi vigneti sono stati impiantati dove c'erano i vecchi. E abbiamo fatto pagare 380 euro/ha a chi si era dimenticato di presentare la documentazione di
reimpianto". Dimenticanze, errori,negligenze. Ma alla fine qualcuno pagherà? Le solite cose all'italiana!
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