In Sud Africa, settimo produttore al mondo di vino, alcune cantine violano i diritti dei lavoratori agricoli. Ecco l’accusa del rapporto “Ripe with Abuse: Human Rights Conditions in South Africa’s Fruit & Wine Industries” dell’organizzazione “Human Rights Watch”. Le accuse? Da operai costretti a vivere in porcilaie, spesso senza avere accesso ai servizi igienici o acqua potabile, esposti a pesticidi tossici e
a cui viene negato l’accesso a dispositivi di sicurezza. Ma la Wines of South Africa, organizzazione che promuove i vini del Paese che, pur condannando la violazione di diritti umani, sostiene che il rapporto sia prevenuto, e che possa avere un’influenza negativa sull’economia dell’enologia sudafricana e non solo, temendo boicottaggi da cui sarebbero danneggiati anche i produttori onesti. Un caso, comunque, che ripropone interrogativi ai quali si pensa poco quando si parla di vino nel mondo.
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