che ha sondato le opinioni di 10.000 figure in tutto il mondo che orbitano nel settore del vino, come rivenditori, importatori e semplici appassionati. Da questo sondaggio arrivano conferme su quali saranno i mercati più redditizi nel futuro per il vino italiano, ovvero
Cina, Russia e Brasile. Da conquistare, però, ciascuno singolarmente con vini di stile diverso: in
Cina spopoleranno rossi di grande “dolcezza” e biologici, in Russia i bianchi più alcolici e strutturati,
e i Brasile la faranno da padrone vini eleganti da un lato, e “divertenti” dall’altro. Ma in
generale, in questi tre Paesi, la nicchia dei vini biodinamici potrebbe avere un tasso di crescita del 48% all’anno,
e se al “bio” si aggiunge anche il valore dell’autoctono, il potenziale di crescita a livello
mondiale, per le etichette del nostro paese, potrebbe essere addirittura del 56% nei prossimi tre anni. Nello
stesso tempo, la gdo aumenterà il suo peso del 22% sul commercio dei vini “mass market”, ma
crescerà anche l’e-commerce: +42%. Molto preoccupante, secondo la ricerca, è che ben il 78% delle aziende sarà impreparata in questo campo. E se il competitor n. 1 dell’Italia rimarrà la Francia, l'Italia deve guardarsi anche da
altri Paesi, visto che importatori e distributori, nei prossimi 3 anni, promettono di dare più spazio anche ai
vini di Argentina, Cile, Africa e Australia. Come influenzare, dunque,
le scelte di acquisto? Per la ricerca, nel mondo, entro il 2016 il peso delle guide “off-line”
diminuirà del 32%, mentre crescerà quello dei blogger (+35%). E, in generale, il ruolo della carta
stampata crollerà del 63% nei prossimi 3 anni, mentre il peso di internet crescerà dello stello valore. Ma
al di là dello strumento, cosa raccontare e proporre ai mercati? Dalla ricerca, i giovani e le donne,
che ovunque stanno guidando la crescita deiconsumi, vogliono vini sia eleganti che
“divertenti”, e che abbiano comunque storie da raccontare.
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