Maurizio Peroni

LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !

mercoledì 27 novembre 2013

GLI SCENARI IN TEMPO DI CRISI DICONO EXPORT

La crisi economica, esplosa nel 2007, in pochi anni ha cambiato molti degli scenari del mercato del vino mondiale. E ora che si iniziano ad intravedere piccoli segnali di ripresa, a livello globale, è il caso di fare il punto, ed in questo ci viene in aiuto la ricerca di Denis Pantini di Winemonitor-Nomisma, presentata nell’assemblea “settore vino” di Fedagri-Confcooperative, a Bevagna (Perugia). Dalla ricerca emerge, intanto, che dal 2007 al 2012, il consumo complessivo di vino è diminuito, del 4,7% a livello mondiale. Specie per il calo dei consumi interni dei principali Paesi produttori (Francia -5,9%, Italia -15,2%, Spagna -29%) e di alcuni mercati storici (Germania -3,8%, Regno Unito -8,5%), che la crescita di Paesi consumatori vecchi (Usa +4,1%) e nuovi (Cina +28%), non ha compensato del tutto. In questo scenario, l’Italia, ha visto ridursi la forbice tra vino consumato ed esportato, i cui livelli sono ormai praticamente alla pari: 22,6 contro 21,3 milioni di ettolitri (nel 2007 il rapporto era 26,2 a 18,6). Un calo interno sostanzioso, dunque, e che sembra accentuarsi visto il -7,2% in volume nella gdo, che oramai rappresenta il 65% delle vendite di vino in Italia. Fondamentale l’export, dunque, da cui, per fortuna, sembrano arrivare buone notizie: nei mercati più importanti, i valori del vino italiano esportato sono tutti in crescita nei primi 7 mesi del 2013 sul 2012: +6,3% in Usa, +6,4% in Germania, +4,8% in Uk, +10,3% in Cina e Svizzera, +41,7% in Russia, per citarne alcuni. Paesi in cui, per altro, il Belpaese guadagna ovunque quote di mercato (ad eccezione della Cina, dove se è vero che il business del vino italiano è cresciuto, nello stesso tempo sono arrivati nuovi competitor, soprattutto dal Nuovo Mondo, e dove la Francia, con il 49,8% del mercato, continua a farla nettamente da padrona). Una situazione positiva all’estero, dunque, grazie alle performance delle Regioni top, storiche ed emergenti, del vino italiano, che tra il 2007 e il 2012 hanno visto crescere i valori del vino esportato a doppia cifra: +15,4% Trentino Alto Adige, +17,9% Piemonte, +26,9% Toscana, +36,9% Abruzzo, +41,2% Lombardia, +47,3% Veneto, +50,8% Emilia Romagna, +99,5% Puglia (che, insieme, fanno il 92% dell’export di vino italiano). PECCATO CHE COME SEMPRE LE MARCHE RIMANGONO FUORI!

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