Maurizio Peroni

LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !

giovedì 28 ottobre 2010

LIBERALIZZAZIONE DEI VIGNETI

La liberalizzazione dei diritti di reimpianto dei vigneti, prevista dall’Ocm vino per il 2015, potrebbe avere effetti devastanti sul comparto vitivinicolo europeo. Tanto che i premier di Francia e Germania,Sarkozy e Merkel, hanno già detto il loro no. In Italia, le organizzazioni di categoria, chiedono lo stesso impegno alle massime istituzioni. La misura non costituisce di certo una forma di sostegno alle esigenze di un comparto, orientato squisitamente alla qualità come quello vitivinicolo, e che assegna all’Europa il ruolo di leader mondiale. Molte regioni viticole in Europa potrebbero essere improvvisamente investite da fenomeni di sovrapproduzione, caduta dei prezzi, perdite di lavoro. Verrebbero messi in discussione gli sforzi qualitativi dei produttori, senza considerare l’abbassamento del valore delle aziende, e il potenziale impatto sull’equilibrio paesaggistico dei territori. Dal 31 dicembre 2015, potremmo, insomma, trovarci di fronte ad abnormi zone di produzione. La superficie vitata del Chianti potrebbe passare da 17.000 a 35.000 ettari, quella della Rioja da 60.000 a 200.000. Nel Chianti Classico, uno dei terroir più famosi al mondo dell’enologia, solo per fare un altro esempio, ci potrebbero essere 7,5 milioni di bottiglie in più. Per ora è solo un nefasto scenario, che potrebbe diventare dura realtà senza correzioni adeguate. Le soluzioni di cui si discute sono due: una distinzione fra vino da tavola, i cui vigneti potranno essere liberalizzati, e quello a denominazione d’origine, che manterranno l’attuale sistema dei diritti d’impianto; una programmazione triennale concordata tra i protagonisti della filiera e le istituzioni in base alle richieste di mercato.

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