Maurizio Peroni

LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !

giovedì 28 ottobre 2010

MERCATO O MERCATI AMERICANI?


Come si vende il vino negli States? Il tour internazionale di “Vinitaly in the World” ha portato i produttori italiani a visitare alcuni store enologici di New York e nel New Jersey,per capire quanto sia diverso e complesso il mercato rispetto a quello italiano. L’unico trend confermato da tutti è quello della fascia di prezzo: gli americani non hanno rinunciato a bere italiano,ma il target price, nella stragrande maggioranza dei casi è fissato tra i 10 e i 20 dollari a bottiglia. Ci sono esperienze come quella di Astor Wine, un mega store dove si trovano vini di tutto il mondo, in cui le bottiglie sono divise per regione di provenienza. Oppure quella del Total Wine & More, una catena di 69 negozi giganteschi disseminati per tutti gli States, dove si trovano bottiglie che vanno dai 3 ai 3.000 dollari: qui il criterio imperativo è la divisione per vitigno. Ancora diversa la Wine Library, diventata un fenomeno di successo grazie al web, che rappresenta uno dei canali di vendita più importanti per lo store, dove i vini sono divisi per regione e tipologia. È fondamentale, allora, individuare non solo l’importatore, ma anche il tipo di distribuzione: più che di mercato americano, conviene parlare di “mercati” americani.
Per cambiare totalmente “forma mentis” basta, infatti, spostarsi da New York, dove la concorrenza tra importatori e distributori è l’anima del business enologico, a Philadelphia, dove il mercato di vini e alcolici passa tutto per le mani del monopolio, governato dal Plcb, “Pennsylvania Liquor Control Board”, che gestisce 620 negozi in tutto lo stato della Pennsylvania, per un pubblico potenziale di 13 milioni di persone, molte delle quali con un elevato potere d’acquisto.

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