Maurizio Peroni
LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !
lunedì 22 aprile 2013
PILLOLE DI SCIENZA: NUOVO VITIGNO RESISTENZE ALLE MALATTIE
Arriva dalla Svizzera una nuova varietà di uva che resiste alla peronospora e ad altre malattie fungine. L’ha creata il laboratorio Agroscope, specializzato nella ricerca agronomica, ed è un vitigno rosso che necessita di soli 1-3 trattamenti l’anno, invece dei 6-10 previsti in media per ogni ciclo produttivo. Allevato per resistere a peronospora, oidio e muffa grigia, è un incrocio fra la varietà svizzera Gamaret e la varietà tedesca Bronner, note entrambe per la loro resistenza alle principali malattie della vite.Gli è stato assegnato il nome DIVICO, che fu il capo della tribù elvetica dei Tigurini, che sconfissero i Romani in Provenza. Una rivincita sulla viticoltura del Belpaese?
martedì 16 aprile 2013
I NUOVI TREND DEL VINO
Mi sembra interessante promuovere la ricerca del prof. Gabriele Micozzi, docente di marketing alla Luiss
e all’Università Politecnica delle Marche,
che ha sondato le opinioni di 10.000 figure in tutto il mondo che orbitano nel settore del vino, come rivenditori, importatori e semplici appassionati. Da questo sondaggio arrivano conferme su quali saranno i mercati più redditizi nel futuro per il vino italiano, ovvero
Cina, Russia e Brasile. Da conquistare, però, ciascuno singolarmente con vini di stile diverso: in
Cina spopoleranno rossi di grande “dolcezza” e biologici, in Russia i bianchi più alcolici e strutturati,
e i Brasile la faranno da padrone vini eleganti da un lato, e “divertenti” dall’altro. Ma in
generale, in questi tre Paesi, la nicchia dei vini biodinamici potrebbe avere un tasso di crescita del 48% all’anno,
e se al “bio” si aggiunge anche il valore dell’autoctono, il potenziale di crescita a livello
mondiale, per le etichette del nostro paese, potrebbe essere addirittura del 56% nei prossimi tre anni. Nello
stesso tempo, la gdo aumenterà il suo peso del 22% sul commercio dei vini “mass market”, ma
crescerà anche l’e-commerce: +42%. Molto preoccupante, secondo la ricerca, è che ben il 78% delle aziende sarà impreparata in questo campo. E se il competitor n. 1 dell’Italia rimarrà la Francia, l'Italia deve guardarsi anche da
altri Paesi, visto che importatori e distributori, nei prossimi 3 anni, promettono di dare più spazio anche ai
vini di Argentina, Cile, Africa e Australia. Come influenzare, dunque,
le scelte di acquisto? Per la ricerca, nel mondo, entro il 2016 il peso delle guide “off-line”
diminuirà del 32%, mentre crescerà quello dei blogger (+35%). E, in generale, il ruolo della carta
stampata crollerà del 63% nei prossimi 3 anni, mentre il peso di internet crescerà dello stello valore. Ma
al di là dello strumento, cosa raccontare e proporre ai mercati? Dalla ricerca, i giovani e le donne,
che ovunque stanno guidando la crescita deiconsumi, vogliono vini sia eleganti che
“divertenti”, e che abbiano comunque storie da raccontare.
venerdì 5 aprile 2013
LOW ALCOHOL. NEW COOL IN UK
Low price, low alcohol. Questa è l'ultima tendenza che viene dal mercato Inglese, dove il settore dei vini a bassa gradazione alcolica vale circa 44 milioni di euro. Il motivo di questo boom è direttamente collegato ai dazi dimezzati: normalmenteper un vino che va dai 5,6 ai 15 gradi le tasse ammontano a 1,9 sterline, sotto i 5,5 gradi invece, si paga la metà: 80 pence. Così il prezzo medio finale a bottiglia è di 3,2 sterline. Ma attenzione, siamo sicuri che si possa ancora parlare di vino? L'Unione Europea definisce il vino come un prodotto ottenuto da uve fermentate con un grado alcolico minimo del 8,5% (con le dovute eccezioni). Eppure, nonostante questa incongruenza, il fenomeno sta coinvolgendo sempre più produttori: l'ultimo ad essere entrato nel sistema è il gigante californiano Gallo che ha confezionato il suo low alcohol wine appositamente pensando al mercato inglese. E per attirare più acquirenti ha ben pensato di includere in etichetta anche il contenuto calorico. Chiaramente low anche quello. IO QUESTO LO CHIAMO BUSINESS !
LE CANTINE E IL WEB
I
produttori di vino italiano, dopo anni di tentennamenti, investono con
decisione nel web: migliorano i siti
delle cantine, e la loro interazione con i social network. Segna il passo, invece, l’e-commerce. Tutto questo si è visto da uno studio che ha passato in
rassegna più di 2.500 siti. Nel mondo, ormai, 2,4 miliardi di persone, il 34%
della popolazione del pianeta,
utilizza internet. Al top dei Paesi con più internauti, ci sono la Cina e gli Stati Uniti. Il primo è considerato il più grande mercato del vino mondiale del futuro, l’altro è attualmente al 1 posto per consumi complessivi.
In Italia si parla di 36
milioni di utenti, più del 50% della popolazione. Numeri che servono per farci capire la grande importanza e le enormi potenzialità di
internet, anche
nel mercato globalizzato del vino. Le parole chiave del sito ideale? Rispondono gli autori dell'azienda Frescobaldi, al primo posto di questa classifica:
Emozionale: perché
chi naviga il sito di una cantina non cerca solo informazioni sui vini e sui
prodotti, ma vuole emozioni;
Semplice: per valorizzare i contenuti del sito; adattabile, nel senso che deve
essere accessibile
in maniera ottimale da tutti i device;
Chiarezza: dal punto di vista dei
contenuti, che devono essere
un “flusso” di informazioni;
Interazione: nel senso di rapporto
attivo con gli utenti;
Territorio: perché
il sito della cantina deve essere sempre di più un fornitore di chiavi di
lettura del territorio, dal punto
di vista dell’enogastronomia, ma anche della storia, della cultura,
dell’accoglienza.
venerdì 22 marzo 2013
IL NUOVO SCENARIO DEL VINO NEL MONDO
Cambia “volto” lo scenario del vino nel mondo. Innanzitutto, la produzione mondiale del 2012 si è attestata sui 250,9 milioni di ettolitri, un dato decisamente basso, anche per il fatto che nei Paesi dell’Ue si continuano ad espiantare vigneti, soprattutto per l’incidenza negativa di Italia, Spagna, Francia, Germania,Portogallo, a favore dei Paesi del Nuovo Mondo. L’Italia però, nonostante una vendemmia povera su cui ha pesato un clima critico, rimane il più grande esportatore al mondo, con 21,5 milioni di ettolitri di vino. Il mutamento più importante, tra i tanti che si leggono tra i dati dell’Oiv, è la crescita dei consumi lontano dalla Vecchia Europa, specie in Usa e Cina: è da lì che passerà il nostro futuro?
lunedì 18 marzo 2013
L'E-COMMERCE DI VINO IN ITALIA
Tra difficoltà burocratiche, rischi di spedizione, forse l'aspetto emozionale che via web manca, non decolla in
Italia, l’e-commerce del vino. In ogni caso, una nicchia di enonauti che acquistano vino on line esiste, e su di essi è stata tracciata una loro mappatura.La tipologia di vino venduto prevalentemente è rosso (44%), seguito dal bianco (32%) e dalle bollicine (20%). Il 24% degli enonauti acquista on line 100 bottiglie all’anno, il 35% si ferma a poco meno di 80, il 34% a 50 bottiglie, e il 4% sulle 20. Importantissimo però è sapere che chi prova questo nuovo metodo, a quanto pare, diventa il principale canale di acquisto, tanto che il 41% dichiara di comprare on line più del 90% delle bottiglie che acquista ogni anno. Tra i fattori che spingono all’acquisto di vino on line, prima di tutto, viene proprio la possibilità di scegliere tra una gamma potenzialmente illimitata di vini diversi, seguita dalla velocità di consegna, dalle informazioni sul vino e dalla facilità di ordinare. Stranamente il rapporto qualità/prezzo è tra le ultime motivazioni date. Sui criteri di scelta del vino, emerge un profilo professionale dell'enonauta: infatti il 59% dice di scegliere da solo, il 19% con i suggerimenti degli amici, un altro 19% con i consigli del sito da cui acquista. Solo il 12%, infine, dichiara di fidarsi dei giudizi dei blog. Sicuramente in questo periodo di crisi ci sono tutti i presupposti affinchè questo canale di vendita si sviluppi, accorciando la cosiddetta filiera.
Italia, l’e-commerce del vino. In ogni caso, una nicchia di enonauti che acquistano vino on line esiste, e su di essi è stata tracciata una loro mappatura.La tipologia di vino venduto prevalentemente è rosso (44%), seguito dal bianco (32%) e dalle bollicine (20%). Il 24% degli enonauti acquista on line 100 bottiglie all’anno, il 35% si ferma a poco meno di 80, il 34% a 50 bottiglie, e il 4% sulle 20. Importantissimo però è sapere che chi prova questo nuovo metodo, a quanto pare, diventa il principale canale di acquisto, tanto che il 41% dichiara di comprare on line più del 90% delle bottiglie che acquista ogni anno. Tra i fattori che spingono all’acquisto di vino on line, prima di tutto, viene proprio la possibilità di scegliere tra una gamma potenzialmente illimitata di vini diversi, seguita dalla velocità di consegna, dalle informazioni sul vino e dalla facilità di ordinare. Stranamente il rapporto qualità/prezzo è tra le ultime motivazioni date. Sui criteri di scelta del vino, emerge un profilo professionale dell'enonauta: infatti il 59% dice di scegliere da solo, il 19% con i suggerimenti degli amici, un altro 19% con i consigli del sito da cui acquista. Solo il 12%, infine, dichiara di fidarsi dei giudizi dei blog. Sicuramente in questo periodo di crisi ci sono tutti i presupposti affinchè questo canale di vendita si sviluppi, accorciando la cosiddetta filiera.
lunedì 4 marzo 2013
LE MARCHE NEL BICCHIERE 2013 - AIS MARCHE
Venerdì 1° Marzo si è tenuto a San Benedetto del Tronto, presso l'Hotel Calabresi, la presentazione ufficiale della guida " LE MARCHE NEL BICCHIERE 2013", alla presenza delle autorità regionali e provinciali, della stampa e dei rappresentanti dell'A.I.S. Marche. "La guida", dice Paolo Petrini (Vice presidente Regione Marche - Assessore Agricoltura), "fornisce una sempre più ricca ed esaustiva mappa delle Eccellenze regionali, e per questo un ringraziamento particolare va all'Associazione Sommeliers degustatori per l'impegno profuso...". E proprio in queste Eccellenze c'è il CIPREA Offida Pecorino DOCG 2011.
Iscriviti a:
Post (Atom)