Maurizio Peroni

LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !

venerdì 3 settembre 2010

DECRESCE IL VALORE DEL DIRITTO DI IMPIANTO


In calo su tutto il territorio nazionale il valore “immateriale” del vigneto, costituito dal suo valore estetico, dalla fama del territorio, dal blasone della denominazione, dalla storia e dalla tradizione delle tipologie prodotte . A “decidere” del loro prezzo sempre di più la “forza” sul mercato del vino prodotto su quelle terre, e molto meno ogni tipo di valutazione non direttamente collegata alle logiche di mercato. E dopo un’accelerazione speculativa sul mercato nel suo momento migliore, il vino ha subito, nel recente passato, una decisa battuta d’arresto e molte denominazioni e tipologie soffrono una diminuzione della loro capacità di penetrazione nei mercati. Lo testimonia anche l’andamento dei diritti di reimpianto, un po’ la rappresentazione reale di questo valore aggiunto, decisamente in sofferenza. Una difficoltà che incide sul valore dei vigneti, al di là della loro consistenza storica e mediatica.
Segue una breve analisi fatta da Assoenologi: nel 2009, c'è stato un calo tra il 5 e il 20%, ulteriormente in ribasso, -30%, ad inizio 2010. Un ribasso che interessa un po’ tutte le regioni, con qualche eccezione, pur non toccando le quotazioni stellari di qualche anno fa, da considerarsi ormai un ricordo lontano. Resistono bene, per esempio, i valori dei vigneti dell’Emilia Romagna (50-70.000 euro ad ettaro), grazie al Lambrusco e quelli della Franciacorta (100-150.000 euro), grazie alle bollicine. In crescita i vigneti del Prosecco: 250-300.000 euro ad ettaro nelle zone più vocate di Cartizze e Valdobbiadene, evidentemente più bassi (nell’ordine dei 70-80.000)per quelli nella piana friulana recentemente inglobati nella Doc. Quotazioni tra i 10.000 e i 20.000 euro in Puglia e Sicilia, con un leggero incremento per quelli coltivati alle pendici dell’Etna (30-35.000 euro ad ettaro). Un po’ più preziosi i vigneti campani, specialmente quelli irpini, con quotazioni che si avvicinano ai 40.000 euro ad ettaro. Tra le denominazioni simbolo, se nel Barolo si era arrivati a parlare di 500.000 euro ad ettaro per i vigneti nei cru più importanti, oggi si viaggia fra i 350.000 e i 400.000 euro (-30%) ad ettaro. Stima al ribasso anche per i vigneti del Brunello di Montalcino, arrivati anche a 400.000 euro ad ettaro, e che attualmente, invece, si aggirano intorno ai 300.000 euro (-25%). Da tutto questo possiamo evincere che sicuramente ci sarà una sofferenza maggiore per il valore delle denominazioni minori, mentre quelle più importanti, a meno di clamorosi riassestamenti complessivi, grazie al mantenimento degli albi dei vigneti chiusi, riusciranno a stabilizzare il valore di quei diritti.

Nessun commento:

Posta un commento