Maurizio Peroni

LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !

sabato 25 settembre 2010

LIV-EX 100


Liv-Ex 100 è l’indice delle 100 etichette più scambiate al mondo,che cresciuto del 30% nell’ultimo anno, non pare conoscere crisi. Il settore dei vini da collezione, è un investimento spesso scollegato sia dall’andamento dei mercati finanziari che all’andamento reale dell’economia vitivinicola. Il “Liv-Ex 100”, l’indice che rappresenta le 100 bottiglie più ricercate e scambiate al mondo, ha fatto registrare
nell’ultimo anno una crescita del 30%, pari solo a quella dell’oro che sta viaggiando su incrementi record. L’investimento in vini da collezione non è, però, un affare per tutti: si tratta di una diversificazione degli investimenti in un asset class decisamente particolare. Bisogna conoscere bene quali sono le bottiglie su cui puntare, piccoli “tesori” che costruiscono il loro valore sulla rarità,sull’annata di particolare pregio e sulla domanda elevata. E, naturalmente, è essenziale la capacità di vendere e comprare al momento giusto. Chi investe nelle cosiddette “blue chips” del vino, spesso si rivolge all’intermediario specializzato, che in base al capitale decide tipologia e tempi di compravendita. Esistono anche fondi di investimento specializzato come il Vintage Wine Fund, con portafoglio prevalentemente basato sui vini di Bordeaux; il Noble Crus, la cui soglia minima di ingresso è di 125.000 euro e punta a investitori istituzionali; oppure la Winecapital, società per azioni con sede a Milano. Per adesso, il grosso di questo mercato è dominato dai vini francesi, Bordeaux e Borgogna (90%), ma alcuni italiani si stanno facendo largo nel “Liv-Ex 100”: esemplare è il caso del Masseto della Tenuta dell’Ornellaia (l’annata 2001, venduta nel 2005 a 200 euro, oggi ne vale 500 euro), ma crescono anche il Sassicaia della Tenuta San Guido, il Solaia di Antinori, il Barolo Monfortino di Giacomo Conterno, il Barbaresco Riserva di Bruno Giacosa e la produzione d’élite di Angelo Gaja.

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