Maurizio Peroni

LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !

domenica 19 dicembre 2010

COSA BEVONO I NOSTRI POLITICI?


Esaminati sotto la lente di ingrandimento i vini proposti ai parlamentari nei
ristoranti e bouvette di Montecitorio e Palazzo Madama. Tra l’approvazione di un ddl e un emendamento alla finanziaria, qui si gustano Chianti, Refosco, Vermentino, Chardonnay.Risultato? Camera sfiduciata e via libera al Senato. Nel menu di Montecitorio, 5 bianchi e 5 rossi in formato 37 cl (costo: 2,10-3,30 euro).
Tra i bianchi: Vermentino “Piero Mancini”, Corvo di Salaparuta “Duca di Salaparuta”,
Frascati “Terre dei Grifi”, Pinot grigio “Santa Margherita” e Orvieto “Bigi”; tra i rossi Rubesco “Lungarotti”, Corvo di Salaparuta “Duca di Salaparuta”, Santa Cristina
“Antinori”, Saccaia “Piero Mancini” e Chianti “Fattorie Melini”. Tutte etichette tra 9 e 6 euro. Che dire? Spicca l’assenza dei vini del nord Italia. Non solo: sono poco rappresentate le grandi denominazioni italiane e manca l’indicazione dell’annata. Va decisamente meglio al Senato: oltre 40 etichette, da 2 euro a calice fino a 70 euro a
bottiglia, ma sono presenti anche Moet&Chandon e Pommery, e non mancano i nostrani Berlucchi, più richiesti dai leghisti; assenti i rossi francesi. Spiccano i vini biodinamici Quercia Bella di Greve in Chianti, soprattutto il rosso Camartina, scelto anche da Obama alla Casa Bianca per le ricorrenze speciali. Da poco presenti i vini Betella (cantina Lovera, in Franciacorta) con una serie di Brut millesimati, in vendita anche col marchio di Palazzo Madama, come regalo di Natale.

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