Per Robert Parker, uno dei più importanti critici enologici del mondo, ha racchiuso in un “decalogo”, il futuro del vino.
Vediamo quali sono:
1) l’utilizzo dei siti specializzati diventerà di uso comune, diffondendo in maniera più democratica ogni genere di informazione;
2) scoppieranno vere e proprie “guerre” per aggiudicarsi i vini migliori: grazie alla pressione dei nuovi mercati come Asia, Sud America e Europa centrale e dell’Est, una cassa di grande Bordeaux che oggi costa 4.000 dollari toccherà i 10.000;
3) la Francia avrà un ridimensionamento: la globalizzazione del vino avrà conseguenze disastrose per questo Paese, e se il 5% dei produttori continuerà a mettere sul mercato vini top, molti falliranno;
4) i tappi spariranno,entro il 2015, quando la maggioranza delle bottiglie non avrà più tappi di sughero ma a vite;
5) la Spagna sarà la nuova star dell’industria e, sempre entro il 2015, le regioni più quotate saranno Torno, Jumila e Priorat;
6) esploderà il Malbec: tra 10 anni la grandezza dei vini argentini prodotti con uva
Malbec sarà riconosciuta da tutti;
7) la Costa Centrale della California governerà l’America, e la regione di Santa Barbara soppianterà la Napa Valley;
8) il Centro-Sud Italia aumenterà di prestigio: Umbria, Basilicata, Sardegna e Sicilia, diventeranno sempre più famose;
9) ci sarà un numero sempre maggiore di buoni vini e buon prezzo, soprattutto di produzione europea e australiana;
10) la parola d’ordine sarà diversità: avremo vini di qualità dai Paesi più inaspettati come Bulgaria, Romania, Russia, Messico, Cina, Giappone, Turchia, Libano e, forse, perfino dall’India.
Siamo tutti d'accordo? Staremo a vedere......
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