Un ritorno agli scenari positivi del vino spazzati via dalla crisi degli ultimi anni? Difficile, ma non impossibile. Anche perché dopo un 2010 in recupero sul 2009, con fatturati cresciuti dell’8% e l’export a +14%, anche il 2011 sarà positivo. Lo dicono 3 cantine su 4, con un 15% che si sbilancia anche sul “molto positivo”, e un 10% che, invece, prevede un calo. È il sentiment del vino italiano registrato con un’inchiesta di WineNews e Vinitaly fra le 50 aziende più
rappresentative del made in Italy in bottiglia per storia, immagine e volume d’affari. Un panel di aziende che, insieme, vale 1,8 miliardi di euro di fatturato. A tirare è stato, e sarà, l’export che, nel 2010, è cresciuto per il 90% delle cantine, con una forbice che va dal 3% al 50%. E Vinitaly, appuntamento di riferimento del vino a livello mondiale (7-11 aprile; www.vinitaly.com) sarà un banco di prova importante per vedere se le “previsioni” sono azzeccate, così come se sono fondati o meno i principali timori dei produttori, legati
principalmente alle incognite economiche globali (46%), al calo dei consumi in Italia, e poi alla concorrenza degli altri Paesi produttori e alla perdita di competitività sui mercati internazionali.
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