Maurizio Peroni

LA VOCE DELLA TIPICITA' DEI VINI DELLA TRADIZIONE PICENA E FAMILIARE !
THE VOICE AND THE UNIQUE CHARACTER OF THE FAMILY AND PICENO TRADITION !

sabato 2 aprile 2011

VINO DA TAVOLA E VINO DA FAVOLA

Come Cenerentola, gli eno-appassionati italiani si dividono tra “vino da tavola” e “vino da favola”: disposti a spendere poco per le bottiglie destinate al consumo quotidiano, che acquistano direttamente dal produttore o al supermercato, si rivolgono invece in enoteca per le bottiglie riservate alle occasioni speciali, per le quali pagano un prezzo decisamente più alto. Ben il 71% degli amanti del buon bere opera infatti un netto distinguo nel proprio stile di consumo, separando il vino da bere tutti i giorni da
quello da stappare in ricorrenze particolari, come cene con amici, ricorrenze e compleanni. E se il “vino da tavola” si acquista prevalentemente al supermercato (24%) e dal produttore (28%), per il “vino da favola” ci si rivolge soprattutto in enoteca (39%). Ecco i risultati del sondaggio realizzato da WineNews e Vinitaly . Le scelte di acquisto e consumo del vino
in Italia appaiono sempre più polarizzate: il 71% degli eno-appassionati distingue nettamente le bottiglie da bere tutti i giorni da quelle destinate agli eventi speciali, a fronte di un 29% che invece sceglie il vino da stappare in base a scelte personali e soggettive. La variabile è principalmente il prezzo: per il vino da bere tutti i giorni il 43% degli eno-appassionati è disposto a spendere da 5 a 10 euro, il 27% fino a 5 euro, il 19% da 10 a 15 euro. Solo il 4% è disponibile a spendere da 15 a 20 euro, il 3% da 20 a 25 euro, il 3% da 25 a 30 euro e l’1% oltre 30 euro. Decisamente più elevato il prezzo che gli amanti del buon bere sono disposti a spendere per una bottiglia per una ricorrenza particolare: il 20% è pronto a pagare oltre 50 euro, il 18% da 20 a 25 euro, il 17% da 15 a 20 euro, il 14% da 30 a 40 euro, l’11% da 25 a 30 euro, il 10% da 10 a 15 euro, l’8% da 40 a 50 euro, mentre solo il 2% da 5 a 10 euro. Il 74% considera equo il prezzo pagato per il vino quotidiano, con un 26% che lo ritiene troppo elevato. Per il vino “speciale” la percentuale si abbassa: il 61% giudica il prezzo equo, il 39% eccessivo.

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